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Lo spettatore della social tv vuole essere parte dell’evento televisivo, vuole entrare in contatto diretto con i protagonisti dello show. Ecco, oltre il live tweeting, l’esperienza di TheGoodOnes costruita con Sky.

 

 

C’era una volta il Coach Potato, lo spettatore che, per ore e ore stanco e immobile, resta seduto davanti alla tv, troppo pigro anche per dedicarsi alla nobile arte dello zapping. Il Coach Potato, oggi, non esiste più.

 

Lo spettatore si è evoluto, si fa sempre più attivo e desideroso di partecipare esprimendo a gran voce la propria opinione. La sua attenzione è frammentata tra televisione e un secondo schermo, quel device che accompagna e sostiene il suo intrattenimento: ecco aprirsi e connettersi ai social network un numero infinito di tablet e smartphone, ecco salire la voce di un pubblico vastissimo, connesso a formare una grande community.

 

L’attenzione dello spettatore della social television va catturata con efficacia, non più solo attraverso il contenuto televisivo, ma, anche e soprattutto offrendo un valore aggiuntivo: farlo sentire parte dell’evento, metterlo in contatto diretto con i protagonisti dello show. Come? Ecco, oltre il live tweeting degli eventi televisivi, la nostra esperienza costruita con Sky.

 

Web / Facebook Chat
Ritagliare all’interno del proprio sito web o della pagina Facebook dei momenti di chat tra VIP e community: per instaurare un dialogo continuo, real-time e senza filtri o mediazioni.

 

Facebook Interview
Interviste le cui domande provengono da Facebook o Twitter. Il valore aggiunto sta nelle risposte: rispondere sempre taggando o menzionando l’autore della domanda che sarà così coinvolto direttamente in un dialogo con l’intervistato.

 

Twitter Taking Over
Il VIP prende fisicamente possesso dell’account ufficiale e twitta, senza barriere e filtri, direttamente con i suoi fan.

 

Twitter On Air
Sotto forma di banner in sovraimpressione oppure di messaggi letti dal conduttore con diretta menzione dell’autore, questi 140 caratteri hanno la grande funzione di riuscire a portare il pubblico “fisicamente” in tv.

 

Andando oltre questa fase embrionale, siamo certi che si dimostrerà sempre più importante il contributo degli spettatori, perché includere la community nel programming è il senso ultimo della social television.